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TOTO TRACCE ATTUALITA - sessione 141, aprile 2025
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TOTO TRACCE ATTUALITA - sessione 141, aprile 2025 è stato creato da roberto.rossi
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Quali tracce di ATTUALITA potrebbero uscire nella prova scritta di aprile 2025?
In questo primo messaggio raccogliamo l'elenco delle tracce.
Sotto, spazio a tutti per suggerirne di altre (che saranno integrate in questo primo post), per discutere, approfondire e proporre materiali su ciascun argomento.
Per rispondere serve registrazione (necessaria affinché il forum non sia inondato di messaggi di bot). L'iscrizione non comporta ricezione di email commerciali o altri tipi di messaggi non funzionali all'iscrizione stessa.
ATTENZIONE! Questa conversazione offre una serie di spunti per riflettere, ma non c'è un sistema rigoroso di controllo di ogni cosa che viene scritta. Quindi verificate e approfondite sempre ogni informazione!
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- LA CONDANNA DI MARINE LE PEN CHE LA ESCLUDE DALLA PRESIDENZIALI DEL 2027
- GIUBILEO 2025: TRA FEDE, OPERE PUBBLICHE E SFIDE POLITICHE
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3 Settimane 1 Giorno fa - 3 Settimane 1 Giorno fa #31
da roberto.rossi
Risposta da roberto.rossi al topic TOTO TRACCE ATTUALITA - sessione 141, aprile 2025
LA CONDANNA DI MARINE LE PEN, CHE LA ESCLUDE DALLE PRESIDENZIALI 2027
Riporto qui l'unione di due servizi del telegiornale de La 7, nel giorno in cui è stata pronunciata la sentenza di condanna di Marine Le Pen. Le informazioni sono più che sufficienti per rispondere a un'eventuale traccia sull'argomento. Ovviamente andranno aggiornate con gli eventuali sviluppi da qui a fine mese.
Colpevole, dichiara la Presidente del Tribunale di Parigi, che ne sancisce anche l’ineleggibilità per 5 anni con esecuzione immediata, oltre a quattro anni di prigione, di cui due da scontare con il braccialetto elettronico e una multa di 100mila euro. Un vero e proprio shock per la leader del Rassemblement National, pronta a candidarsi con buone possibilità di successo alle elezioni presidenziali del 2027, dove a questo punto appare proiettato il delfino Jordan Bardella, per il quale oggi a essere ingiustamente condannata non è solo Marine Le Pen ma l’intera democrazia francese.
Marine Le Pen si è indebitamente appropriata di 474mila euro di fondi pubblici per stipendiare i quattro assistenti parlamentari. Condannati per ricettazione anche 8 eurodeputati eletti sotto la bandiera del Front National, divenuto poi Rassemblement National, e 12 assistenti parlamentari. Il danno complessivo ammonta a 2,9 milioni di euro, in quanto il Parlamento Europeo si è fatto carico di persone che in realtà lavoravano per il partito dell’estrema destra francese in Francia.
Vestita di blu a fianco del suo ex compagno e vicepresidente del partito, Louis Aliot, anch’egli condannato, Marine Le Pen è stata seduta in prima fila fino all’annuncio della sentenza di colpevolezza, ma prima della lunghissima lettura del dispositivo da parte della giudice ha lasciato l’aula, visibilmente esasperata, come hanno raccontato i giornalisti presenti, per raggiungere il quartier generale del partito nel sedicesimo arrondissement. Il verdetto è del resto pesantissimo e segna in modo indelebile una lunghissima carriera politica, che puntava dritto all’Eliseo, quel sogno irrealizzato del capostipite fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen, da cui la figlia aveva a tempo debito preso le distanze proprio per allargare l’area di consenso, e morto lo scorso gennaio a 96 anni.
La sentenza contro Marine Le Pen scatena, e non poteva essere altrimenti, le reazioni di molti leader europei, da quelli più influenti dell’internazionale sovranista fino al Cremlino. Non sorprende così che la prima dichiarazione a caldo arrivi proprio da Mosca per mezzo del portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che ha dichiarato: “La condanna all’ineleggibilità di Marine Le Pen rappresenta una chiara violazione delle norme democratiche ed è la dimostrazione di come queste vengano violate in Europa”.
Una posizione pienamente in linea con quella che arriva da Washington, da quello che più di tutti ha puntato sull’alleanza con i sovranisti europei come grimaldello per scardinare Bruxelles, Elon Musk, che ora su X attacca quella che definisce la sinistra radicale, che se non può vincere democraticamente abusa del sistema legale per incarcerare i suoi rivali. Je suis Marine, scrive sempre su X il premier ungherese Viktor Orbán. I membri di Fidesz, il partito di Orbán, sono raccolti, al Parlamento Europeo, nello stesso gruppo di Rassemblement National, quello dei Patrioti, che esprime il pieno sostegno a Le Pen.
Dei Patrioti fa parte anche la Lega di Matteo Salvini, il quale, sempre sul social media di proprietà di Musk, esprime pensieri sostanzialmente coincidenti con quelli del padrone di Tesla, scrivendo in francese che coloro che temono il giudizio degli elettori cercano spesso di rassicurarsi con quello dei tribunali, per poi parlare di dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles.
Una narrazione che rientra perfettamente nel quadro di quello che J.D. Vance disse in occasione della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco: in quella sede, il vicepresidente statunitense aveva parlato di ritirata della libertà di pensiero in Europa, citando esplicitamente l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, che avevano visto prevalere dal nulla il candidato filorusso Călin Georgescu, qualche settimana fa arrestato con pesanti capi di imputazione.
In testa ai sondaggi, però, in vista della replica delle presidenziali, c’è un altro candidato di estrema destra, che in quell’occasione era arrivato quarto e che, in vista del voto di maggio, aveva dato il suo appoggio a Georgescu, salvo poi subentrare a lui come candidato dopo il suo arresto. Si tratta di George Simion, il cui partito fa parte del gruppo dei Conservatori Europei.
Intanto Le Pen ha reso noto che intende ricorrere alla Corte costituzionale francese e alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la sentenza emessa dal tribunale di Parigi, giunta a seguito di un procedimento che ha definito sommario e che le crea un danno irreparabile. L’appello dovrebbe chiudersi entro il 2026 e quindi in tempo per una sua eventuale candidatura alle presidenziali.
Aggiornato al 2 aprile 2025.
*****************************************
ALTRI SPUNTI DI RIFLESSIONE. TRATTI DALLA TRASMISSIONE OMNIBUS DI LA7
NB. non sono scritti bene perché sono trascrizioni di dibattiti avvenuti a voce!
IL CONTRAPPASSO
Le Pen è una leader politica che aveva fatto della questione morale un volano per ottenere un consenso molto vasto. Nel 2004 aveva fatto una campagna su "Mani pulite, testa alta", uno slogan con cui sosteneva l’ineleggibilità a vita e fin dal primo grado di giudizio per i politici accusati di pressoché qualsiasi delitto commesso nell'esercizio delle proprie funzioni, in particolare la malversazione. Quindi una posizione giustizialista, come tante altre in Europa, di cui oggi rimane vittima lei stessa.
Così ha costruito la base del suo consenso. L’elettorato di Marine Le Pen è un elettorato che ha sposato questa causa e questo tipo di mozioni ed è infatti un elettorato che in parte è arrivato dall’astensione, in parte è a favore di un cambiamento del sistema e dell’élite che considera corrotta. Quindi il problema politico oggi per il Rassemblement National è nel fatto, nel merito. Ciò che è stato deciso dai giudici è la condanna di un sistema di malversazioni che sono molto difficili da presentare al proprio elettorato. Parliamo di fondi europei che dovevano finanziare le attività politiche al Parlamento Europeo e che invece sono stati utilizzati per pagare il maggiordomo del castello di Jean-Marie Le Pen. Dal punto di vista politico l’impressione è quella di un contrappasso. Questo spiega in parte anche perché oggi Marine Le Pen non ha voglia di parlare nel merito ma sta cercando di spostare la questione sulla democrazia, lo stato di diritto.
Lo scenario dell’ineleggibilità non era stato preso in considerazione da Marine Le Pen, quindi questo partito così verticistico e incentrato su una sola figura non ha al momento un piano B. Il piano principale che vogliono proporre è quello di arrivare a un nuovo processo d’appello, ma i tempi sono molto stretti perché in media si parla di 12-18 mesi per l’appello, più il tempo dell’udienza che prende qualche mese e poi il tempo della sentenza che prende altri mesi. Quindi è difficile che si arrivi a una conclusione sei mesi prima delle elezioni presidenziali in Francia per la campagna elettorale. Questo comporta un momento di instabilità particolare che apre alla possibilità di una ricomposizione politica.
CHI PUÒ CANDIDARSI ALLE ELEZIONI DEL 2027?
Se prendiamo i risultati delle presidenziali del 2022, elezioni a suffragio universale, i primi tre arrivati - Macron, Mélenchon e Le Pen - hanno totalizzato più o meno il 70% dei voti. La cosa straordinaria è che oggi non siamo sicuri che nessuno di questi tre possa presentarsi. Macron non potrà. Le Pen difficilmente potrà. Mélenchon potrà presentarsi, ma non è così evidente che ce la farà. Quindi quel 70% di elettorato è senza casa. Questo spariglia totalmente il gioco e non fa l’interesse di Marine Le Pen.
L’unione delle destre che esiste in Italia e in altri paesi non si è potuta fare in Francia, perché c’era il marchio di Marine Le Pen. La sua condanna potrebbe essere l’occasione, come pensa una buona parte del centro-destra e della destra, per risolvere questo problema e andare oltre. È contro questo che Marine Le Pen sta lottando, portando oggi il discorso a un livello così ampio, così alto, parlando di rischio per la democrazia francese.
TRUMP E I SISTEMI DI CONTROLLO IMPOSTI DALLA DEMOCRAZIA
Il tema della lotta alla corruzione è inerente a tutti i discorsi sovranisti e populisti, specialmente di destra. Trump ha paragonato la condanna di Marine Le Pen alla persecuzione ai suoi danni. Ricordiamo che Trump ha annullato tutte le condanne per i golpisti del 6 gennaio 2021 e ora sta parlando di un’ulteriore asticella da superare, che è quella del terzo mandato.
L'INELEGGIBILITÀ PER 5 ANNI
In primo grado è stata applicata, oltre alla condanna al carcere, anche la pena dell'ineleggibilità per 5 anni, che poteva essere invece rimandata alla seconda fase, quella dell'appello, che sarebbe sicuramente seguito.
Questa scelta è un tema su cui riflettere. È stata una valutazione del giudice, che poteva fare oppure no. La legge consente di farlo, ma ha alimentato le tensioni nei confronti della magistratura. In passato una condanna simile era stata emessa nei confronti di Bayrou, ma il suo partito non è stato toccato. Condannato nel 2020 alla vigilia delle elezioni in cui era il favorito, ma il leader non è stato coinvolto: hanno toccato soltanto i politici coinvolti nel Parlamento Europeo. Anche qui si può parlare di differenza tra le due condanne. (VERIFICARE!)
In ogni caso ci sono prove forti, un tribunale composto da tre giudici è arrivato a sentenza dopo lunghe indagini, e si può immaginare che abbiano deciso di applicare subito l’ineleggibilità per evitare che la cosa fosse senza conseguenze. Non è comparabile ciò che sta succedendo in Francia con quello che è successo negli Stati Uniti quando il presidente ha mandato una folla di scalmanati a Capitol Hill.
COSA SUCCEDERÀ IN FRANCIA?
Jordan Bardella potrebbe essere automaticamente il successore nel Rassemblement National. Alcuni commentatori però dicono che, per quanto lui abbia ottenuto un buon risultato, la presidenza della Repubblica è un’altra cosa e non tutti gli elettori potrebbero volerlo.
È possibile che in Francia ci sarà un gran rimescolamento perché probabilmente, siccome sarà difficile che si arrivi all’appello in tempo, a destra ci saranno grandi movimenti: Bardella ma anche Sylvie Retailleau, ministro di estrema destra degli ultimi governi Macron, cercherà di prendere quello spazio. Non è detto che l’eliminazione del clan di Le Pen dall’estrema destra non rimetta in questione il voto, perché il voto al Rassemblement National è molto ideologico.
Ci sarà Marion Maréchal che cercherà di dire che è lei l’erede di Jean-Marie Le Pen. E ci sarà probabilmente anche un rimescolamento dall’altra parte, perché la candidatura di Mélenchon, molto osteggiata dai socialisti e da Glucksmann, sarebbe stata inevitabile con Le Pen candidata alle elezioni. Ora è tutto aperto. Qualcuno dice che questa condanna potrebbe far cadere il governo.
LA GIUSTIZIA A OROLOGERIA
Ancora una volta si parla di “giustizia a orologeria” e di ingerenza della magistratura nella politica. L’indagine è stata molto lunga e il reato c’è, ma la sentenza arriva ora. Vedi anche cosa è successo in Romania, dove un voto popolare è stato disconosciuto attraverso un meccanismo giudiziario.
Riporto qui l'unione di due servizi del telegiornale de La 7, nel giorno in cui è stata pronunciata la sentenza di condanna di Marine Le Pen. Le informazioni sono più che sufficienti per rispondere a un'eventuale traccia sull'argomento. Ovviamente andranno aggiornate con gli eventuali sviluppi da qui a fine mese.
Colpevole, dichiara la Presidente del Tribunale di Parigi, che ne sancisce anche l’ineleggibilità per 5 anni con esecuzione immediata, oltre a quattro anni di prigione, di cui due da scontare con il braccialetto elettronico e una multa di 100mila euro. Un vero e proprio shock per la leader del Rassemblement National, pronta a candidarsi con buone possibilità di successo alle elezioni presidenziali del 2027, dove a questo punto appare proiettato il delfino Jordan Bardella, per il quale oggi a essere ingiustamente condannata non è solo Marine Le Pen ma l’intera democrazia francese.
Marine Le Pen si è indebitamente appropriata di 474mila euro di fondi pubblici per stipendiare i quattro assistenti parlamentari. Condannati per ricettazione anche 8 eurodeputati eletti sotto la bandiera del Front National, divenuto poi Rassemblement National, e 12 assistenti parlamentari. Il danno complessivo ammonta a 2,9 milioni di euro, in quanto il Parlamento Europeo si è fatto carico di persone che in realtà lavoravano per il partito dell’estrema destra francese in Francia.
Vestita di blu a fianco del suo ex compagno e vicepresidente del partito, Louis Aliot, anch’egli condannato, Marine Le Pen è stata seduta in prima fila fino all’annuncio della sentenza di colpevolezza, ma prima della lunghissima lettura del dispositivo da parte della giudice ha lasciato l’aula, visibilmente esasperata, come hanno raccontato i giornalisti presenti, per raggiungere il quartier generale del partito nel sedicesimo arrondissement. Il verdetto è del resto pesantissimo e segna in modo indelebile una lunghissima carriera politica, che puntava dritto all’Eliseo, quel sogno irrealizzato del capostipite fondatore del Front National, Jean-Marie Le Pen, da cui la figlia aveva a tempo debito preso le distanze proprio per allargare l’area di consenso, e morto lo scorso gennaio a 96 anni.
La sentenza contro Marine Le Pen scatena, e non poteva essere altrimenti, le reazioni di molti leader europei, da quelli più influenti dell’internazionale sovranista fino al Cremlino. Non sorprende così che la prima dichiarazione a caldo arrivi proprio da Mosca per mezzo del portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che ha dichiarato: “La condanna all’ineleggibilità di Marine Le Pen rappresenta una chiara violazione delle norme democratiche ed è la dimostrazione di come queste vengano violate in Europa”.
Una posizione pienamente in linea con quella che arriva da Washington, da quello che più di tutti ha puntato sull’alleanza con i sovranisti europei come grimaldello per scardinare Bruxelles, Elon Musk, che ora su X attacca quella che definisce la sinistra radicale, che se non può vincere democraticamente abusa del sistema legale per incarcerare i suoi rivali. Je suis Marine, scrive sempre su X il premier ungherese Viktor Orbán. I membri di Fidesz, il partito di Orbán, sono raccolti, al Parlamento Europeo, nello stesso gruppo di Rassemblement National, quello dei Patrioti, che esprime il pieno sostegno a Le Pen.
Dei Patrioti fa parte anche la Lega di Matteo Salvini, il quale, sempre sul social media di proprietà di Musk, esprime pensieri sostanzialmente coincidenti con quelli del padrone di Tesla, scrivendo in francese che coloro che temono il giudizio degli elettori cercano spesso di rassicurarsi con quello dei tribunali, per poi parlare di dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles.
Una narrazione che rientra perfettamente nel quadro di quello che J.D. Vance disse in occasione della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco: in quella sede, il vicepresidente statunitense aveva parlato di ritirata della libertà di pensiero in Europa, citando esplicitamente l’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, che avevano visto prevalere dal nulla il candidato filorusso Călin Georgescu, qualche settimana fa arrestato con pesanti capi di imputazione.
In testa ai sondaggi, però, in vista della replica delle presidenziali, c’è un altro candidato di estrema destra, che in quell’occasione era arrivato quarto e che, in vista del voto di maggio, aveva dato il suo appoggio a Georgescu, salvo poi subentrare a lui come candidato dopo il suo arresto. Si tratta di George Simion, il cui partito fa parte del gruppo dei Conservatori Europei.
Intanto Le Pen ha reso noto che intende ricorrere alla Corte costituzionale francese e alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la sentenza emessa dal tribunale di Parigi, giunta a seguito di un procedimento che ha definito sommario e che le crea un danno irreparabile. L’appello dovrebbe chiudersi entro il 2026 e quindi in tempo per una sua eventuale candidatura alle presidenziali.
Aggiornato al 2 aprile 2025.
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ALTRI SPUNTI DI RIFLESSIONE. TRATTI DALLA TRASMISSIONE OMNIBUS DI LA7
NB. non sono scritti bene perché sono trascrizioni di dibattiti avvenuti a voce!
IL CONTRAPPASSO
Le Pen è una leader politica che aveva fatto della questione morale un volano per ottenere un consenso molto vasto. Nel 2004 aveva fatto una campagna su "Mani pulite, testa alta", uno slogan con cui sosteneva l’ineleggibilità a vita e fin dal primo grado di giudizio per i politici accusati di pressoché qualsiasi delitto commesso nell'esercizio delle proprie funzioni, in particolare la malversazione. Quindi una posizione giustizialista, come tante altre in Europa, di cui oggi rimane vittima lei stessa.
Così ha costruito la base del suo consenso. L’elettorato di Marine Le Pen è un elettorato che ha sposato questa causa e questo tipo di mozioni ed è infatti un elettorato che in parte è arrivato dall’astensione, in parte è a favore di un cambiamento del sistema e dell’élite che considera corrotta. Quindi il problema politico oggi per il Rassemblement National è nel fatto, nel merito. Ciò che è stato deciso dai giudici è la condanna di un sistema di malversazioni che sono molto difficili da presentare al proprio elettorato. Parliamo di fondi europei che dovevano finanziare le attività politiche al Parlamento Europeo e che invece sono stati utilizzati per pagare il maggiordomo del castello di Jean-Marie Le Pen. Dal punto di vista politico l’impressione è quella di un contrappasso. Questo spiega in parte anche perché oggi Marine Le Pen non ha voglia di parlare nel merito ma sta cercando di spostare la questione sulla democrazia, lo stato di diritto.
Lo scenario dell’ineleggibilità non era stato preso in considerazione da Marine Le Pen, quindi questo partito così verticistico e incentrato su una sola figura non ha al momento un piano B. Il piano principale che vogliono proporre è quello di arrivare a un nuovo processo d’appello, ma i tempi sono molto stretti perché in media si parla di 12-18 mesi per l’appello, più il tempo dell’udienza che prende qualche mese e poi il tempo della sentenza che prende altri mesi. Quindi è difficile che si arrivi a una conclusione sei mesi prima delle elezioni presidenziali in Francia per la campagna elettorale. Questo comporta un momento di instabilità particolare che apre alla possibilità di una ricomposizione politica.
CHI PUÒ CANDIDARSI ALLE ELEZIONI DEL 2027?
Se prendiamo i risultati delle presidenziali del 2022, elezioni a suffragio universale, i primi tre arrivati - Macron, Mélenchon e Le Pen - hanno totalizzato più o meno il 70% dei voti. La cosa straordinaria è che oggi non siamo sicuri che nessuno di questi tre possa presentarsi. Macron non potrà. Le Pen difficilmente potrà. Mélenchon potrà presentarsi, ma non è così evidente che ce la farà. Quindi quel 70% di elettorato è senza casa. Questo spariglia totalmente il gioco e non fa l’interesse di Marine Le Pen.
L’unione delle destre che esiste in Italia e in altri paesi non si è potuta fare in Francia, perché c’era il marchio di Marine Le Pen. La sua condanna potrebbe essere l’occasione, come pensa una buona parte del centro-destra e della destra, per risolvere questo problema e andare oltre. È contro questo che Marine Le Pen sta lottando, portando oggi il discorso a un livello così ampio, così alto, parlando di rischio per la democrazia francese.
TRUMP E I SISTEMI DI CONTROLLO IMPOSTI DALLA DEMOCRAZIA
Il tema della lotta alla corruzione è inerente a tutti i discorsi sovranisti e populisti, specialmente di destra. Trump ha paragonato la condanna di Marine Le Pen alla persecuzione ai suoi danni. Ricordiamo che Trump ha annullato tutte le condanne per i golpisti del 6 gennaio 2021 e ora sta parlando di un’ulteriore asticella da superare, che è quella del terzo mandato.
L'INELEGGIBILITÀ PER 5 ANNI
In primo grado è stata applicata, oltre alla condanna al carcere, anche la pena dell'ineleggibilità per 5 anni, che poteva essere invece rimandata alla seconda fase, quella dell'appello, che sarebbe sicuramente seguito.
Questa scelta è un tema su cui riflettere. È stata una valutazione del giudice, che poteva fare oppure no. La legge consente di farlo, ma ha alimentato le tensioni nei confronti della magistratura. In passato una condanna simile era stata emessa nei confronti di Bayrou, ma il suo partito non è stato toccato. Condannato nel 2020 alla vigilia delle elezioni in cui era il favorito, ma il leader non è stato coinvolto: hanno toccato soltanto i politici coinvolti nel Parlamento Europeo. Anche qui si può parlare di differenza tra le due condanne. (VERIFICARE!)
In ogni caso ci sono prove forti, un tribunale composto da tre giudici è arrivato a sentenza dopo lunghe indagini, e si può immaginare che abbiano deciso di applicare subito l’ineleggibilità per evitare che la cosa fosse senza conseguenze. Non è comparabile ciò che sta succedendo in Francia con quello che è successo negli Stati Uniti quando il presidente ha mandato una folla di scalmanati a Capitol Hill.
COSA SUCCEDERÀ IN FRANCIA?
Jordan Bardella potrebbe essere automaticamente il successore nel Rassemblement National. Alcuni commentatori però dicono che, per quanto lui abbia ottenuto un buon risultato, la presidenza della Repubblica è un’altra cosa e non tutti gli elettori potrebbero volerlo.
È possibile che in Francia ci sarà un gran rimescolamento perché probabilmente, siccome sarà difficile che si arrivi all’appello in tempo, a destra ci saranno grandi movimenti: Bardella ma anche Sylvie Retailleau, ministro di estrema destra degli ultimi governi Macron, cercherà di prendere quello spazio. Non è detto che l’eliminazione del clan di Le Pen dall’estrema destra non rimetta in questione il voto, perché il voto al Rassemblement National è molto ideologico.
Ci sarà Marion Maréchal che cercherà di dire che è lei l’erede di Jean-Marie Le Pen. E ci sarà probabilmente anche un rimescolamento dall’altra parte, perché la candidatura di Mélenchon, molto osteggiata dai socialisti e da Glucksmann, sarebbe stata inevitabile con Le Pen candidata alle elezioni. Ora è tutto aperto. Qualcuno dice che questa condanna potrebbe far cadere il governo.
LA GIUSTIZIA A OROLOGERIA
Ancora una volta si parla di “giustizia a orologeria” e di ingerenza della magistratura nella politica. L’indagine è stata molto lunga e il reato c’è, ma la sentenza arriva ora. Vedi anche cosa è successo in Romania, dove un voto popolare è stato disconosciuto attraverso un meccanismo giudiziario.
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2 Settimane 6 Giorni fa - 2 Settimane 3 Giorni fa #34
da roberto.rossi
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GIUBILEO 2025: TRA FEDE, OPERE PUBBLICHE E SFIDE POLITICHE
IPOTESI TRACCIA
Il Giubileo 2025 è un evento di enorme impatto per Roma e per la comunità cattolica mondiale. Tra le sfide dei lavori pubblici, le controversie sugli eventi e l’incognita sulla salute del Papa, la città eterna si è attrezzata al meglio per accogliere milioni di pellegrini in un contesto carico di aspettative e difficoltà. A quasi quattro mesi dall’avvio del Giubileo, si può fare un primo bilancio sull’andamento delle opere e l’evoluzione della situazione politica ed ecclesiastica, per comprendere se il Giubileo riuscirà a essere il grande evento spirituale e culturale che tutti auspicavano.
SVILUPPO
Il Giubileo 2025 è un evento di enorme impatto per Roma e per la comunità cattolica mondiale. Tra le sfide dei lavori pubblici, le controversie sugli eventi e l’incognita sulla salute del Papa, la città eterna si è attrezzata al meglio per accogliere milioni di pellegrini in un contesto carico di aspettative e difficoltà. A quasi quattro mesi dall’avvio del Giubileo, si può fare un primo bilancio sull’andamento delle opere e l’evoluzione della situazione politica ed ecclesiastica, per comprendere se il Giubileo riuscirà a essere il grande evento spirituale e culturale che tutti auspicavano.
Il Giubileo 2025 è il venticinquesimo giubileo universale ordinario della Chiesa cattolica. Lo slogan scelto, "Pellegrini di speranza", invita i fedeli a intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale, affrontando le sfide del nostro tempo con fede e fiducia.
Nel corso dell’anno questo evento di portata mondiale richiamerà milioni di pellegrini a Roma. Oltre all'aspetto religioso, l'Anno Santo comporta una profonda trasformazione della città, con lavori pubblici ambiziosi e attesi da tempo. Tuttavia, l'organizzazione complessa del Giubileo porta con sé il rischio che alcuni interventi non vengano completati nei tempi previsti, creando disagi ai cittadini e lasciando ai pellegrini una città ancora in cantiere. A rendere ancora più incerto l'esito di quest'anno giubilare è anche lo stato di salute di Papa Francesco, recentemente dimesso dall'ospedale Gemelli dopo 38 giorni di ricovero per una polmonite bilaterale e altre complicazioni respiratorie. Il Pontefice, infatti, ha dovuto limitare la celebrazione di molte messe ed eventi, sia ordinari che legati al Giubileo.
Lavori pubblici: investimenti, ritardi e innovazione tecnologica
Uno degli aspetti più discussi del Giubileo 2025 riguarda le opere pubbliche in corso a Roma. L'investimento complessivo supera i 2 miliardi di euro e prevede il restauro di edifici, monumenti e piazze tra i più significativi della capitale, il potenziamento della rete di trasporto pubblico, interventi per migliorare l'illuminazione pubblica e l'accoglienza dei pellegrini, con la creazione di punti di ristoro e centri di assistenza per migliorare l'esperienza dei visitatori.
Già inaugurati alcuni interventi simbolici, tra cui la nuova piazza Pia, piazza San Giovanni, il boulevard di via Ottaviano e la Fontana di Trevi restaurata. Restano da completare altri importanti cantieri come quello della Metro C. Anche i lavori di ristrutturazione delle Vele di Calatrava, che sarebbero dovuti terminare a fine 2024 e poi a marzo 2025, non sono ancora conclusi, ma – assicura l’amministrazione comunale – saranno pronti in tempo per il Giubileo della Gioventù. Cinque i progetti cancellati, tra cui la ricostruzione del muro di cinta di Villa Sciarra e il restauro del monumento ai Caduti francesi a Villa Pamphili, a causa di contenziosi legali e mancanza di fondi.
L'inaugurazione della nuova piazza Pia è avvenuta il 23 dicembre 2024 alla presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin. Gli interventi eseguiti hanno trasformato la piazza in un'area pedonale moderna e funzionale, con nuovi sistemi di illuminazione, una pavimentazione rinnovata, fontane decorative e spazi verdi, unendo Castel Sant'Angelo al Colonnato di San Pietro, lungo una passeggiata tra gradinate, alberi e fontane laddove prima correvano tremila l'ora, che adesso scorrono invisibili sotto terra, in un nuovo tunnel, prolunga quello realizzato per il Giubileo del 2000. Una sfida ingegneristica impressionante, che ha coinvolto 110 operai su tre turni 24 ore su 24 e ha comportato lo spostamento di due collettori fognari e la rimozione in tempi record, da parte della Soprintendenza - con 60 professionisti impegnati negli scavi - di numerosi reperti archeologici, tra i quali una fullonica, cioè una lavanderia dell'antica Roma dell'età imperiale, e il Portico di Caligola, noto alle fonti storiche, esposti prossimamente nei Giardini di Castel Sant'Angelo.
Per il Giubileo 2025 si stanno sperimentando inoltre nuove tecnologie volte a migliorare la sicurezza e l’esperienza dei pellegrini. L’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale in diversi ambiti, dalla gestione del traffico alla prevenzione dei rischi nelle aree a più alta densità di visitatori. Sensori e telecamere intelligenti, posizionati nei punti nevralgici della città, consentono di monitorare in tempo reale il flusso di persone, ottimizzando percorsi e riducendo i tempi di attesa nei luoghi più affollati.
Anche i droni avranno un ruolo chiave, sorvolando costantemente le zone di maggiore affluenza per fornire immagini in alta definizione e supportare le forze dell’ordine nella gestione della sicurezza pubblica. Questa rete di controllo, se da un lato promette maggiore efficienza nel garantire l’ordine, dall’altro solleva interrogativi sulla privacy e sulla gestione dei dati raccolti.
Un’altra applicazione della tecnologia è stata la realizzazione di un modello digitale della Basilica di San Pietro, grazie all’utilizzo di droni e fotocamere ad alta risoluzione, che permette ai visitatori di esplorare virtualmente aree normalmente inaccessibili e di ammirare nei minimi dettagli elementi architettonici e artistici.
Dal punto di vista dei trasporti, un’innovazione riguarda l’estensione della rete 5G all’interno della metropolitana di Roma. Questo potenziamento, già attivo in alcune stazioni della linea A, verrà progressivamente esteso a tutte le linee, inclusa la Metro C, migliorando la connettività e offrendo ai viaggiatori un’esperienza più moderna ed efficiente. Tuttavia, la grande sfida rimane quella di integrare queste tecnologie in modo efficace e duraturo, affinché i benefici non si esauriscano con la fine del Giubileo, ma rappresentino un’eredità concreta per la città.
Aspetti economici e turistici
Il Giubileo 2025 avrà un impatto economico significativo sulla capitale e sull’intero Paese. Secondo le stime l’evento, per il quale sono stati investiti 2 miliardi di euro, attirerà tra i 30 e i 35 milioni di pellegrini e turisti, con una ricaduta complessiva che potrebbe superare i 5 miliardi, soprattutto in importanti settori chiave come il turismo, la ristorazione, il commercio e i trasporti. Il settore alberghiero si prepara ad accogliere un numero crescente di visitatori, con un inevitabile aumento delle tariffe, soprattutto nelle zone centrali della città. Anche il settore dei trasporti sarà fortemente sollecitato: le compagnie aeree e ferroviarie stanno già pianificando un potenziamento delle tratte verso Roma, mentre il sistema di trasporto pubblico cittadino dovrà affrontare la sfida di garantire efficienza nonostante i numerosi cantieri ancora aperti, che creano difficoltà logistiche, compromettendo la qualità dell’accoglienza.
Dal punto di vista occupazionale, il Giubileo sta creando nuove opportunità lavorative, soprattutto nei settori della logistica, della sicurezza e della ristorazione. Tuttavia, la maggior parte di queste posizioni saranno probabilmente a tempo determinato e caratterizzate da una retribuzione non sempre adeguata, sollevando interrogativi sul reale impatto di questi benefici economici nel lungo periodo.
Le reazioni dei cittadini romani
L’annuncio e la preparazione del Giubileo 2025 non sono stati accolti in modo unanime dalla popolazione romana. Se da un lato commercianti e albergatori vedono l’evento come un’opportunità economica, dall’altro molti cittadini sono esasperati dai disagi causati dai numerosi cantieri. La chiusura di strade e i lavori in corso hanno reso particolarmente difficili gli spostamenti quotidiani, con un traffico sempre più congestionato e tempi di percorrenza sensibilmente più lunghi.
La gestione dei fondi pubblici è un altro tema che suscita perplessità: diverse associazioni hanno denunciato la mancanza di trasparenza negli appalti e il rischio di inefficienze che potrebbero portare al mancato completamento di alcune opere nei tempi previsti o alla realizzazione di interventi di scarsa qualità. Rimane vivo il ricordo delle criticità emerse durante il Giubileo del 2000, quando alcuni progetti furono completati in ritardo o mostrarono problemi strutturali a distanza di pochi anni. La preoccupazione maggiore è che, una volta terminato l’evento, molte delle infrastrutture realizzate per l’occasione possano rimanere inutilizzate o non essere adeguatamente mantenute, trasformandosi in cattedrali nel deserto piuttosto che in un’eredità duratura per la città.
Un altro timore diffuso riguarda il possibile aumento del costo della vita, un fenomeno già riscontrato in occasione di eventi di grande richiamo. L’afflusso di milioni di pellegrini e turisti potrebbe far lievitare i prezzi degli affitti brevi, del cibo e dei servizi, con un impatto diretto sui residenti, che si troverebbero a fronteggiare un aumento delle spese quotidiane.
Gli appuntamenti fondamentali del Giubileo
Il programma del Giubileo 2025 include oltre cento eventi, alcuni dei quali dedicati a specifiche categorie di fedeli. A gennaio il Giubileo dei Giornalisti ha offerto un'occasione di riflessione sul ruolo dell'informazione nella diffusione dei valori cristiani. A marzo, il Giubileo dei Volontari ha coinvolto migliaia di persone impegnate nel sociale. Uno degli eventi più attesi è il Giubileo dei Giovani, che si terrà a Tor Vergata dal 28 luglio al 3 agosto 2025, rievocando la Giornata Mondiale della Gioventù del 2000. Sono previsti anche eventi per le famiglie, le persone con disabilità, i malati e gli operatori sanitari.
L'evento dedicato alla comunità LGBT+, inizialmente previsto per settembre, è stato cancellato. L'organizzazione "Tenda di Gionata" ha criticato la mancanza di comunicazione da parte del Vaticano, mentre la Santa Sede ha motivato la decisione con problemi organizzativi, lasciando aperta la possibilità di un reintegro.
Le parole del Papa e l'apertura della Porta Santa a Rebibbia
Il Giubileo 2025 si svolge in un contesto internazionale particolarmente complesso, segnato da conflitti, crisi economiche e tensioni geopolitiche. In questo scenario, Papa Francesco ha più volte sottolineato l’importanza della pace, della solidarietà e della riconciliazione, invitando i fedeli a vivere l’Anno Santo come un’occasione di rinnovamento spirituale. Nel corso delle sue omelie, ha lanciato appelli accorati contro la guerra in Ucraina e le violenze in Medio Oriente, denunciando la corsa agli armamenti e il crescente clima di insicurezza che affligge il mondo. Alcune delle sue dichiarazioni hanno suscitato reazioni forti, come quando ha criticato la gestione del conflitto in Palestina e ha espresso preoccupazione per il rispetto dei diritti umani in diverse aree del mondo.
Uno dei gesti più simbolici di questo Giubileo è stata l’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, messaggio di misericordia e redenzione che invita a riflettere sulla possibilità di offrire nuove opportunità anche a chi ha commesso errori. Richiamando il significato originario del Giubileo, che nella tradizione cristiana prevede la remissione della pena temporale per i peccati, il Papa ha esortato le istituzioni a valutare misure di clemenza, come la grazia e l’amnistia.
La salute del Papa e le incognite sull'Anno Santo
Lo stato di salute del Pontefice rappresenta una delle principali incognite per l’Anno Santo. Papa Francesco, già afflitto da problemi respiratori e difficoltà di deambulazione, ha subito un nuovo ricovero a febbraio 2025 per complicazioni legate a una polmonite bilaterale. Questo episodio ha alimentato le preoccupazioni sulla sua capacità di presenziare ai numerosi eventi previsti nel calendario giubilare. Sebbene abbia espresso la volontà di guidare spiritualmente la Chiesa durante il Giubileo, è ormai certo che debba limitare i suoi interventi pubblici, delegando alcune celebrazioni ai cardinali di fiducia. Nonostante le difficoltà, ha dimostrato di voler portare avanti la sua missione pastorale, approvando dall’ospedale il programma del Sinodo fino al 2028 e nominando nuove figure chiave nella governance vaticana, come suor Raffaella Petrini a capo del Governatorato. Grande entusiasmo ed emozione ha suscitato la breve partecipazione di papa Francesco al Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità lo scorso 6 aprile. Al termine della messa celebrata in Piazza San Pietro, Francesco è comparso all'improvviso, in sedia a rotelle, tra gli applausi degli oltre 20mila presenti. Il Pontefice, sorridente, con le cannule dell'ossigeno al naso ma in condizioni migliori rispetto all'uscita dall'ospedale, ha salutato da vicino molte persone e dal microfono ha dato la sua benedizione e rivolto un ringraziamento alla piazza.
Aggiornato al 7 aprile 2025
IPOTESI TRACCIA
Il Giubileo 2025 è un evento di enorme impatto per Roma e per la comunità cattolica mondiale. Tra le sfide dei lavori pubblici, le controversie sugli eventi e l’incognita sulla salute del Papa, la città eterna si è attrezzata al meglio per accogliere milioni di pellegrini in un contesto carico di aspettative e difficoltà. A quasi quattro mesi dall’avvio del Giubileo, si può fare un primo bilancio sull’andamento delle opere e l’evoluzione della situazione politica ed ecclesiastica, per comprendere se il Giubileo riuscirà a essere il grande evento spirituale e culturale che tutti auspicavano.
SVILUPPO
Il Giubileo 2025 è un evento di enorme impatto per Roma e per la comunità cattolica mondiale. Tra le sfide dei lavori pubblici, le controversie sugli eventi e l’incognita sulla salute del Papa, la città eterna si è attrezzata al meglio per accogliere milioni di pellegrini in un contesto carico di aspettative e difficoltà. A quasi quattro mesi dall’avvio del Giubileo, si può fare un primo bilancio sull’andamento delle opere e l’evoluzione della situazione politica ed ecclesiastica, per comprendere se il Giubileo riuscirà a essere il grande evento spirituale e culturale che tutti auspicavano.
Il Giubileo 2025 è il venticinquesimo giubileo universale ordinario della Chiesa cattolica. Lo slogan scelto, "Pellegrini di speranza", invita i fedeli a intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale, affrontando le sfide del nostro tempo con fede e fiducia.
Nel corso dell’anno questo evento di portata mondiale richiamerà milioni di pellegrini a Roma. Oltre all'aspetto religioso, l'Anno Santo comporta una profonda trasformazione della città, con lavori pubblici ambiziosi e attesi da tempo. Tuttavia, l'organizzazione complessa del Giubileo porta con sé il rischio che alcuni interventi non vengano completati nei tempi previsti, creando disagi ai cittadini e lasciando ai pellegrini una città ancora in cantiere. A rendere ancora più incerto l'esito di quest'anno giubilare è anche lo stato di salute di Papa Francesco, recentemente dimesso dall'ospedale Gemelli dopo 38 giorni di ricovero per una polmonite bilaterale e altre complicazioni respiratorie. Il Pontefice, infatti, ha dovuto limitare la celebrazione di molte messe ed eventi, sia ordinari che legati al Giubileo.
Lavori pubblici: investimenti, ritardi e innovazione tecnologica
Uno degli aspetti più discussi del Giubileo 2025 riguarda le opere pubbliche in corso a Roma. L'investimento complessivo supera i 2 miliardi di euro e prevede il restauro di edifici, monumenti e piazze tra i più significativi della capitale, il potenziamento della rete di trasporto pubblico, interventi per migliorare l'illuminazione pubblica e l'accoglienza dei pellegrini, con la creazione di punti di ristoro e centri di assistenza per migliorare l'esperienza dei visitatori.
Già inaugurati alcuni interventi simbolici, tra cui la nuova piazza Pia, piazza San Giovanni, il boulevard di via Ottaviano e la Fontana di Trevi restaurata. Restano da completare altri importanti cantieri come quello della Metro C. Anche i lavori di ristrutturazione delle Vele di Calatrava, che sarebbero dovuti terminare a fine 2024 e poi a marzo 2025, non sono ancora conclusi, ma – assicura l’amministrazione comunale – saranno pronti in tempo per il Giubileo della Gioventù. Cinque i progetti cancellati, tra cui la ricostruzione del muro di cinta di Villa Sciarra e il restauro del monumento ai Caduti francesi a Villa Pamphili, a causa di contenziosi legali e mancanza di fondi.
L'inaugurazione della nuova piazza Pia è avvenuta il 23 dicembre 2024 alla presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin. Gli interventi eseguiti hanno trasformato la piazza in un'area pedonale moderna e funzionale, con nuovi sistemi di illuminazione, una pavimentazione rinnovata, fontane decorative e spazi verdi, unendo Castel Sant'Angelo al Colonnato di San Pietro, lungo una passeggiata tra gradinate, alberi e fontane laddove prima correvano tremila l'ora, che adesso scorrono invisibili sotto terra, in un nuovo tunnel, prolunga quello realizzato per il Giubileo del 2000. Una sfida ingegneristica impressionante, che ha coinvolto 110 operai su tre turni 24 ore su 24 e ha comportato lo spostamento di due collettori fognari e la rimozione in tempi record, da parte della Soprintendenza - con 60 professionisti impegnati negli scavi - di numerosi reperti archeologici, tra i quali una fullonica, cioè una lavanderia dell'antica Roma dell'età imperiale, e il Portico di Caligola, noto alle fonti storiche, esposti prossimamente nei Giardini di Castel Sant'Angelo.
Per il Giubileo 2025 si stanno sperimentando inoltre nuove tecnologie volte a migliorare la sicurezza e l’esperienza dei pellegrini. L’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale in diversi ambiti, dalla gestione del traffico alla prevenzione dei rischi nelle aree a più alta densità di visitatori. Sensori e telecamere intelligenti, posizionati nei punti nevralgici della città, consentono di monitorare in tempo reale il flusso di persone, ottimizzando percorsi e riducendo i tempi di attesa nei luoghi più affollati.
Anche i droni avranno un ruolo chiave, sorvolando costantemente le zone di maggiore affluenza per fornire immagini in alta definizione e supportare le forze dell’ordine nella gestione della sicurezza pubblica. Questa rete di controllo, se da un lato promette maggiore efficienza nel garantire l’ordine, dall’altro solleva interrogativi sulla privacy e sulla gestione dei dati raccolti.
Un’altra applicazione della tecnologia è stata la realizzazione di un modello digitale della Basilica di San Pietro, grazie all’utilizzo di droni e fotocamere ad alta risoluzione, che permette ai visitatori di esplorare virtualmente aree normalmente inaccessibili e di ammirare nei minimi dettagli elementi architettonici e artistici.
Dal punto di vista dei trasporti, un’innovazione riguarda l’estensione della rete 5G all’interno della metropolitana di Roma. Questo potenziamento, già attivo in alcune stazioni della linea A, verrà progressivamente esteso a tutte le linee, inclusa la Metro C, migliorando la connettività e offrendo ai viaggiatori un’esperienza più moderna ed efficiente. Tuttavia, la grande sfida rimane quella di integrare queste tecnologie in modo efficace e duraturo, affinché i benefici non si esauriscano con la fine del Giubileo, ma rappresentino un’eredità concreta per la città.
Aspetti economici e turistici
Il Giubileo 2025 avrà un impatto economico significativo sulla capitale e sull’intero Paese. Secondo le stime l’evento, per il quale sono stati investiti 2 miliardi di euro, attirerà tra i 30 e i 35 milioni di pellegrini e turisti, con una ricaduta complessiva che potrebbe superare i 5 miliardi, soprattutto in importanti settori chiave come il turismo, la ristorazione, il commercio e i trasporti. Il settore alberghiero si prepara ad accogliere un numero crescente di visitatori, con un inevitabile aumento delle tariffe, soprattutto nelle zone centrali della città. Anche il settore dei trasporti sarà fortemente sollecitato: le compagnie aeree e ferroviarie stanno già pianificando un potenziamento delle tratte verso Roma, mentre il sistema di trasporto pubblico cittadino dovrà affrontare la sfida di garantire efficienza nonostante i numerosi cantieri ancora aperti, che creano difficoltà logistiche, compromettendo la qualità dell’accoglienza.
Dal punto di vista occupazionale, il Giubileo sta creando nuove opportunità lavorative, soprattutto nei settori della logistica, della sicurezza e della ristorazione. Tuttavia, la maggior parte di queste posizioni saranno probabilmente a tempo determinato e caratterizzate da una retribuzione non sempre adeguata, sollevando interrogativi sul reale impatto di questi benefici economici nel lungo periodo.
Le reazioni dei cittadini romani
L’annuncio e la preparazione del Giubileo 2025 non sono stati accolti in modo unanime dalla popolazione romana. Se da un lato commercianti e albergatori vedono l’evento come un’opportunità economica, dall’altro molti cittadini sono esasperati dai disagi causati dai numerosi cantieri. La chiusura di strade e i lavori in corso hanno reso particolarmente difficili gli spostamenti quotidiani, con un traffico sempre più congestionato e tempi di percorrenza sensibilmente più lunghi.
La gestione dei fondi pubblici è un altro tema che suscita perplessità: diverse associazioni hanno denunciato la mancanza di trasparenza negli appalti e il rischio di inefficienze che potrebbero portare al mancato completamento di alcune opere nei tempi previsti o alla realizzazione di interventi di scarsa qualità. Rimane vivo il ricordo delle criticità emerse durante il Giubileo del 2000, quando alcuni progetti furono completati in ritardo o mostrarono problemi strutturali a distanza di pochi anni. La preoccupazione maggiore è che, una volta terminato l’evento, molte delle infrastrutture realizzate per l’occasione possano rimanere inutilizzate o non essere adeguatamente mantenute, trasformandosi in cattedrali nel deserto piuttosto che in un’eredità duratura per la città.
Un altro timore diffuso riguarda il possibile aumento del costo della vita, un fenomeno già riscontrato in occasione di eventi di grande richiamo. L’afflusso di milioni di pellegrini e turisti potrebbe far lievitare i prezzi degli affitti brevi, del cibo e dei servizi, con un impatto diretto sui residenti, che si troverebbero a fronteggiare un aumento delle spese quotidiane.
Gli appuntamenti fondamentali del Giubileo
Il programma del Giubileo 2025 include oltre cento eventi, alcuni dei quali dedicati a specifiche categorie di fedeli. A gennaio il Giubileo dei Giornalisti ha offerto un'occasione di riflessione sul ruolo dell'informazione nella diffusione dei valori cristiani. A marzo, il Giubileo dei Volontari ha coinvolto migliaia di persone impegnate nel sociale. Uno degli eventi più attesi è il Giubileo dei Giovani, che si terrà a Tor Vergata dal 28 luglio al 3 agosto 2025, rievocando la Giornata Mondiale della Gioventù del 2000. Sono previsti anche eventi per le famiglie, le persone con disabilità, i malati e gli operatori sanitari.
L'evento dedicato alla comunità LGBT+, inizialmente previsto per settembre, è stato cancellato. L'organizzazione "Tenda di Gionata" ha criticato la mancanza di comunicazione da parte del Vaticano, mentre la Santa Sede ha motivato la decisione con problemi organizzativi, lasciando aperta la possibilità di un reintegro.
Le parole del Papa e l'apertura della Porta Santa a Rebibbia
Il Giubileo 2025 si svolge in un contesto internazionale particolarmente complesso, segnato da conflitti, crisi economiche e tensioni geopolitiche. In questo scenario, Papa Francesco ha più volte sottolineato l’importanza della pace, della solidarietà e della riconciliazione, invitando i fedeli a vivere l’Anno Santo come un’occasione di rinnovamento spirituale. Nel corso delle sue omelie, ha lanciato appelli accorati contro la guerra in Ucraina e le violenze in Medio Oriente, denunciando la corsa agli armamenti e il crescente clima di insicurezza che affligge il mondo. Alcune delle sue dichiarazioni hanno suscitato reazioni forti, come quando ha criticato la gestione del conflitto in Palestina e ha espresso preoccupazione per il rispetto dei diritti umani in diverse aree del mondo.
Uno dei gesti più simbolici di questo Giubileo è stata l’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, messaggio di misericordia e redenzione che invita a riflettere sulla possibilità di offrire nuove opportunità anche a chi ha commesso errori. Richiamando il significato originario del Giubileo, che nella tradizione cristiana prevede la remissione della pena temporale per i peccati, il Papa ha esortato le istituzioni a valutare misure di clemenza, come la grazia e l’amnistia.
La salute del Papa e le incognite sull'Anno Santo
Lo stato di salute del Pontefice rappresenta una delle principali incognite per l’Anno Santo. Papa Francesco, già afflitto da problemi respiratori e difficoltà di deambulazione, ha subito un nuovo ricovero a febbraio 2025 per complicazioni legate a una polmonite bilaterale. Questo episodio ha alimentato le preoccupazioni sulla sua capacità di presenziare ai numerosi eventi previsti nel calendario giubilare. Sebbene abbia espresso la volontà di guidare spiritualmente la Chiesa durante il Giubileo, è ormai certo che debba limitare i suoi interventi pubblici, delegando alcune celebrazioni ai cardinali di fiducia. Nonostante le difficoltà, ha dimostrato di voler portare avanti la sua missione pastorale, approvando dall’ospedale il programma del Sinodo fino al 2028 e nominando nuove figure chiave nella governance vaticana, come suor Raffaella Petrini a capo del Governatorato. Grande entusiasmo ed emozione ha suscitato la breve partecipazione di papa Francesco al Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità lo scorso 6 aprile. Al termine della messa celebrata in Piazza San Pietro, Francesco è comparso all'improvviso, in sedia a rotelle, tra gli applausi degli oltre 20mila presenti. Il Pontefice, sorridente, con le cannule dell'ossigeno al naso ma in condizioni migliori rispetto all'uscita dall'ospedale, ha salutato da vicino molte persone e dal microfono ha dato la sua benedizione e rivolto un ringraziamento alla piazza.
Aggiornato al 7 aprile 2025
Ultima Modifica 2 Settimane 3 Giorni fa da roberto.rossi.
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